Redazione
Febbraio 2022
4 febbraio 2022 – Solennità di Santa Maria De Mattias
SUORE ADORATRICI DEL SANGUE DI CRISTO
DIREZIONE GENERALE
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Via B. Maria De Mattias, 10 – Tel. 06/70.08.816 – Fax 06/ 77.20.88.84
00183 ROMA (Italia)
A tutte le Adoratrici del Sangue di Cristo
“Coraggio! Innalzi spesso il cuore a Dio e si fidi totalmente di Lui. Oh! Come ci ama!
(Santa Maria De Mattias - A Sr Rosa Maria Possenti)
Prot. n.18/2022
4 febbraio 2022 – Solennità di Santa Maria De Mattias
4 marzo 2022 – Anniversario di Fondazione dell’Istituto
Sorelle carissime,
gioia e pace nel Signore!
La memoria liturgica della nascita di Santa Maria De Mattias e l’anniversario di Fondazione del nostro Istituto sono, ogni anno, le due ricorrenze tanto care che ci permettono di rinnovare il nostro senso di appartenenza alla nostra comunità di fede e riassaporare in novità la ricchezza della nostra identità carismatica.
Stiamo vivendo un momento storico, culturale ed ecclesiale di portata unica. Il nostro è un tempo da capire: “prendere, afferrare, comprendere” per poterlo adeguatamente abitare; un tempo da amare: perché nostro, perché non c’è e non ce ne sarà, per noi, un altro e perché è un tempo dove lo Spirito Santo sta agendo nonostante le nostre difficoltà; un tempo da evangelizzare: perché a noi è stata donata, dal Divino Maestro, la perla preziosa del Regno, la parola salvifica del Vangelo.
Celebrare Santa Maria De Mattias, in questo tempo di fragilità e incertezza, è un’opportunità per rimanere in sua compagnia e lasciarci ammaestrare da Colei che ha accolto lo Spirito, Fuoco e Sangue, lo ha custodito e condiviso andando oltre le sfide del suo tempo. Desideriamo fermare la nostra attenzione sul suo itinerario del cuore e sul pellegrinaggio esistenziale che l’ha condotta verso l’incontro con Gesù Cristo che ha amato, cercato e desiderato e per il quale ha offerto tutta se stessa. Ha vissuto “con lo sguardo e il cuore fissi su Cristo Crocifisso, in pienezza, testimoniando che Dio è felicità.” (Contemplate n.4)
“Dia spesso uno sguardo al Crocifisso, e in specie alle sue SS.me Piaghe… Oh! Che amore! Che forza per comunicare a tutti una perfetta pace, la quale scaturisce dalle Piaghe amorose di Gesù. Amor tenero, Amor grande per Gesù e per salvare anime. Non si stacchi mai dalle Piaghe di Gesù e in esse studi il modo di tenere contente tutte. (A Sr Luisa Abri – Lett 1038).
Sono tante le sfide che incontriamo e che ci spingono ad immergerci con passione in una generosa attività apostolica, ma “sappiamo – come ci ricorda Papa Francesco - che da sole non possiamo fare nulla. La dimensione contemplativa diventa indispensabile, in mezzo agli impegni più urgenti e pesanti. Più la missione ci chiama ad andare verso le periferie esistenziali, più il nostro cuore sente il bisogno intimo di essere unito a quello di Cristo, pieno di amore e di misericordia”. (Tirana - 21 settembre 2014)
Maria di Vallecorsa ha vissuto le sfide del suo tempo abitando il momento nel quale si è trovata e, con cuore desto, è rimasta in piedi, attenta, aperta, nel raccoglimento, concentrata per non disperdere la portata salvifica di ogni attimo accolto in intima unione con Dio e protesa verso gli altri.
Ha vissuto a contatto con il proprio essere più profondo, là dove dimora la sorgente di ogni trasformazione, ma soprattutto di ogni condivisione, e ha nutrito il proprio agire per diventare, di giorno in giorno, pienamente umana, imparando come Gesù a fermarsi, a dare valore alle piccole cose e a riconoscere nel volto di coloro che incontrava, la presenza del Padre.
“Figlia mia, moriamo contente per Gesù Cristo, e per portare anime al suo Costato; gli costano Sangue. Raccomando che si trattino con somma carità e pazienza. Esse sono care al Cuore di Gesù. Spesso faccia loro ripetere il dolce nome di Gesù e Maria.” (A Vincenza Ferri – Lett. 626)
Sorelle carissime, siamo chiamate a risignificare la dimensione contemplativa della nostra vita: quella dell’esserci, semplicemente, là dove la vita ci ha portato e, con perseveranza, accogliere ogni momento senza possedere, senza controllare affinché da questo ascolto profondo possa scaturire l’armonia, la pienezza, la “vita in abbondanza” (Gv 10,10) promessa da Gesù.
Santa Maria De Mattias, infatti, è stata una donna che ha fatto dell’ascolto il tratto irrinunciabile della sua personalità. Attraverso quest’attitudine interiore ha vissuto il suo discepolato in maniera profetica. Ha cullato in sé la Parola, tenendola al riparo del cuore, scrutandola e soprattutto lasciandola agire. Ha ascoltato. Ha compreso e acconsentito, ma ha anche fatto spazio agli altri, accogliendoli in sé e facendo suoi i loro appelli e i loro bisogni. Ha cercato di ascoltare tutti realmente, mutuamente, cordialmente come esercizio di accoglienza, senza preconcetti o pregiudizi, per avanzare e crescere nel dinamismo dell’amicizia e della comunione.
Aperta alle sollecitazioni della vita e consapevole della propria povertà Maria De Mattias ha cercato di prendersi cura della fragilità di ogni persona con l’atteggiamento solidale, attento e prossimo del buon samaritano. Si è posta al servizio di tutti, apprezzando e valorizzando la bellezza e la bontà di tutte le cose (cfr CdV 16) e, accettando che la vita, in certi momenti la impoverisse, ha accolto la propria fragilità quale spazio per abbracciare e portare tutti in sé.
Aveva scoperto che non c’è ricchezza più grande che la propria debolezza.
Dal suo esempio coraggioso e perseverante scopriamo la chiamata a “camminare umilmente con Dio” (Mi 6,8) perché per diventare sorelle e crescere in umanità, bisogna mettersi in cammino, senza fermarsi e, abbandonando ogni sicurezza, uscire incontro a ciò che accade con gli occhi aperti e capaci di scrutare, con cuore appassionato e umile e muovere passi protese verso un oltre e un altrove, ma pronte ad andare insieme.
Come Adoratrici del Sangue di Cristo, vogliamo coltivare la sana inquietudine che ha fatto vibrare il cuore di Santa Maria De Mattias e che nasce dal carisma vivo che portiamo scritto nell’intimo della nostra identità: voler intraprendere vie nuove, aprire percorsi di annuncio e di prossimità che portino vita a tutti.
- Mi chiedo: Sono una persona ferma o che cammina? Quale vento mi sospinge?
Il Fuoco dello Spirito ha permesso a Santa Maria De Mattias di intravedere orizzonti più grandi rendendola capace di ripensarsi in relazione a quanto accadeva, di testimoniare un impulso che la metteva in crisi e la spingeva ad osare, domandare, ricredersi, sbagliare e imparare anche dai suoi stessi errori, ma soprattutto di sperare nonostante le sfide.
Discepola del Sangue di Cristo, con il suo agire ha aperto porte e finestre, abbattuto muri, spezzato catene, liberato confini: questo stesso Spirito ci spinge ad osare percorsi sempre nuovi, indicandoci vie inedite, oltre noi stesse.
“Sinodalità: natura costitutiva della vita consacrata. Come conciliare servizio in autorità e fedeltà al carisma, oggi”
Nonostante l’incertezza di questo tempo inedito causato dalla pandemia che continua a preoccuparci, martedì 11 gennaio abbiamo celebrato presso la sede della UISG l’Assemblea annuale della Costellazione di Roma.
Gennaio 2022
La Potenza dell'Ascolto
Ben-essere a scuola
Una bella possibilità per il nostro territorio, la risposta ad un’esigenza concreta del nostro tempo: è questo il progetto dell’Istituto Preziosissimo Sangue di Bari intitolato “Ben-essere a scuola”. Si tratta di un team psico-pedagogico che il nostro Istituto, animato dalla sua instancabile attenzione all’umano, ha messo al servizio della comunità scolastica e di tutto il capoluogo pugliese, dove le Adoratrici scrivono pagine di una formazione ormai quasi secolare. Una bella possibilità per il nostro territorio, la risposta ad un’esigenza concreta del nostro tempo: è questo il progetto dell’Istituto Preziosissimo Sangue di Bari intitolato “Ben-essere a scuola”. Si tratta di un team psico-pedagogico che il nostro Istituto, animato dalla sua instancabile attenzione all’umano, ha messo al servizio della comunità scolastica e di tutto il capoluogo pugliese, dove le Adoratrici scrivono pagine di una formazione ormai quasi secolare. Il 13 ottobre scorso, durante una conferenza stampa, la direzione IPS nelle figure del team di Presidenza dell’Istituto suor Giuseppina Fragasso, suor Francesca Palamà e Prof.ssa Angelamaria Garofalo, ha presentato il progetto e i membri dell’equipe e dello sportello d’ascolto; la presenza di alcuni rappresentanti delle istituzioni del territorio all’evento, ha sottolineato il proficuo intrecciarsi della vita dell’Istituto con tutto il tessuto sociale circostante, nonché l’importante contributo che la comunità delle Adoratrici del Sangue di Cristo rappresenta per la crescita umana della città di Bari. All’incontro di presentazione sono infatti intervenuti il Garante dei diritti dei Minori, dell’infanzia e dell’adolescenza - Regione Puglia - dott. Ludovico Abbaticchio, l’Assessora alla Pubblica Istruzione del Comune di Bari, Paola Romano, e il presidente CISM Scuole Paritarie Cattoliche Puglia, padre Luigi Gaetani.“Ben-essere a scuola” nasce in ambito scolastico per sostenere la comunità educante, gli alunni e le famiglie nel naturale percorso di formazione e crescita, oggi minacciato e fortemente indebolito dal lungo periodo di pandemia. L’obiettivo è dunque quello di rispondere alle nuove criticità familiari e relazionali dei più piccoli, accentuate dall’isolamento imposto dalla situazione pandemica che ha recentemente segnato tutta la società. Il supporto di natura psico-pedagogica – è stato spiegato durante la presentazione – mira a sostenere e ristabilire quel benessere psicologico imprescindibile per il successo formativo e didattico di ogni studente. Molte, troppe, le criticità riscontrate nei bambini e negli adolescenti a seguito delle conseguenze della pandemia e non solo: irrequietezza a vivere in gruppo, uso eccessivo di smartphone e pc sono solo alcuni degli ostacoli da abbattere. La scuola avverte la necessità urgente di un aiuto esperto per non navigare a vista ma sapere con esattezza dove muovere i propri passi e configurarsi poi come punto di riferimento per genitori spesso disorientati che chiedono di essere educati alla genitorialità. Pensato da tempo e fortemente voluto dalla direzione del nostro Istituto barese, il team psico-pedagogico è formato da un servizio di alta qualità di professionisti locali: Dott.ssa Giacoma Panzarino, pedagogista; Dott.ssa Chiara Leuci, psicologa; Dott.ssa Francesca Gioieni, psicoterapeuta, Dott.ssa Caterina Pucci, psicomotricista e sr Liana Campanelli docente di Educazione alla Legalità e laureata in psicologia.Suor Francesca Palamà al termine dell’incontro ha ricordato come nel cuore dell’impegno dell’Istituto Preziosissimo Sangue ci sia costantemente il benessere complessivo della persona, perseguito con competenza e premura incessanti. Infatti, l’Istituto Preziosissimo Sangue ha scelto quest’anno di arricchire la proposta educativa per i bambini dai 3 ai 5 anni con il progetto “Giocare è una cosa seria!”, un cammino pedagogico e di attenzione alla crescita e al benessere del bambino, che include laboratori di psicomotricità, pattinaggio e apprendimento della lingua inglese e che ha l’intento di favorire lo sviluppo psico-fisico, armonico e completo dei più piccoli.
Consapevole che lo “stare accanto” è una missione da costruire giorno per giorno, l’Istituto Preziosissimo Sangue di Bari ha pensato inoltre ad un percorso formativo umano-spirituale per le famiglie in modo da entrare nella quotidianità di genitori impegnati nella sfida educativa, resa ancora più complessa dai recenti eventi ed in generale da una società in continua e rapida evoluzione. Ispirandosi al Patto Educativo Globale, promosso da Papa Francesco, primo passo verso una ripartenza in grado di “garantire a tutti l’accesso ad un’educazione di qualità che sia all’altezza della dignità di ogni persona umana”, “Spazio IPS”, questo il titolo del percorso proposto dall’Istituto a tutte le famiglie che ne vorranno prender parte, è la risposta a uomini e donne desiderosi di incontro, dialogo e confronto tra le diversità.
Novembre-Dicembre 2021
Piattaforma di Azione - Laudato Si'
Dichiarazione Laudato Si'
Ingresso al Noviziato
Sabato 2 ottobre, giorno in cui la Chiesa celebra la festa degli Angeli custodi, cinque giovani donne, Agnes, Pia, Marika, Anjelister, Reshma, sono state accolte formalmente a iniziare l’anno di noviziato canonico, secondo la Costituzione delle Adoratrici del Sangue di Cristo.
Le tre sorelle tanzaniane, in Italia già dallo scorso gennaio, insieme all’italiana e a quella indiana, dopo aver atteso a lungo questo momento a causa dei disagi creati dalla pandemia, hanno finalmente visto realizzarsi il desiderio maturato per lungo tempo. Alla celebrazione erano presenti i membri dell’Amministrazione Generale, la comunità formativa, la Superiora regionale e alcune consigliere della regione Italia che, in rappresentanza delle Superiori regionali della Tanzania e dell’India, hanno accolto le neo novizie sr Melania, Shirima e sr Salamma Vazhayil. La celebrazione è stata curata con i canti curati dalle novizie le quali, alla fine, attraverso la rappresentazione della chiamata dei dodici apostoli, hanno offerto una riflessione e un messaggio evangelico sul dono della chiamata. Anche Sr Nadia, commentando il passo della vocazione di Samuele scelto per la celebrazione del rito, ha parlato della bellezza e del mistero della vocazione. Le sue parole sono state intense e profonde: “Il brano ci presenta molto bene la dinamica del nostro incontro con il Signore, il mistero della vocazione che è dono e mistero. Samuele si trovava nel tempio: luogo della presenza di Dio; Dio chiama Samuele nella notte; la notte è il luogo del silenzio. Per cercare il volto di Dio occorre andare nel silenzio, trovare il silenzio. Creare lo spazio interiore, ritirarci per accogliere il Mistero della Parola che ci interpella. Dio chiama Samuele per nome: Dio conosce il nostro nome. Noi non siamo al mondo per caso. La cosa più bella, ma anche la più difficile, la più impegnativa è quella di scoprire la propria vocazione. Eli, il sacerdote, è la guida di Samuele. Dobbiamo anche noi farci aiutare, lasciarci accompagnare nell’accogliere il Signore. Eli è anche il nostro trovarci insieme, in una vita di fraternità bella, perché la vita in comunità ci aiuta a capire la chiamata di Dio e la risposta che dobbiamo dare. “Parla, o Signore, che il tuo servo ti ascolta”. Dobbiamo imparare ad ascoltare e a non lasciar cadere nessuna Parola del Signore. Da ragazzo che ascolta, Samuele diventa uomo che annuncia, prima a Eli, poi a tutto Israele. Il Signore non ci parla solo per la nostra consolazione, ma per invitarci a collaborare con Gesù all’opera redentiva.
La nostra vita è profezia per il Regno se vivremo il Vangelo cercando di incarnare gli atteggiamenti e i sentimenti di Gesù.
Siamo chiamate per chiamare, evangelizzate per evangelizzare, consolate per consolare. L’essere missionarie è costitutivo di ogni vocazione e della nostra vocazione di Adoratrici apostole nella Chiesa”.
Alla celebrazione hanno partecipato in via telematica con gioia ed entusiasmo tredici comunità. A seguire c’è stato il pranzo, che rappresenta sempre un momento di unione e confronto, durante il quale la comunità ha intonato festosi canti e consegnato i doni alle novizie. Ognuna ha ricevuto un’ icona degli Arcangeli, come simbolo del cammino di conoscenza del Signore, e di innamoramento, affinché questo tempo di grazia del noviziato possa diventare segno profetico dell’amore del Figlio di Dio per il mondo.