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Redazione

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Venerdì, 01 Luglio 2022 09:20

Solennità del Preziosissimo Sangue di Gesù

Auguri a tutte le ASC, ai gruppi laicali e coloro che nella Chiesa condividono la spiritialità del Sangue di Cristo.
...uniti nella preghiera, invochiamo la potenza del Sangue di Cristo, perchè ci spinga a porre gesti concreti di riconciliazione e solidarietà, per collaborare con Cristo alla trasformazione del mondo. (Dalla lettera circolare del 1 luglio di Sr. Nadia Coppa,ASC Superiora Generale)


Nota storica

Questa festa è legata a una reliquia custodita nella chiesa di San Nicola in Carcere in Roma che, secondo la tradizione, era un lembo del mantello del Centurione che trafisse il Crocifisso con la lancia per verificarne la morte. Quel lembo sarebbe stato ritagliato perché bagnato dal “sangue e acqua” (Gv 19, 34) usciti dal costato di Gesù. L’Antico Testamento si sofferma diverse volte sull’argomento del sangue, ribadendone la preziosità. Il Sangue di Cristo è la più grande e perfetta rivelazione dell’Amore del Padre... Dal punto di vista storico si può dire che già anticamente era viva la devozione al Preziosissimo Sangue. Dopo un lungo periodo durante il quale questa devozione non venne più praticata, il Sangue di Cristo cominciò nuovamente ad essere adorato nella prima metà dell'ottocento. L’iniziatore, fu un pio sacerdote, poi vescovo, don Francesco Albertini, promotore di una Confraternita intitolata appunto al Preziosissimo Sangue, nella quale si formarono persone che ne proseguirono e ne diffusero la devozione.

Tra i propagatori di questa devozione brillano i nomi di San Gaspare del Bufalo, fondatore dei Missionari del Preziosissimo Sangue e di Santa Maria De Mattias, che fondò la Congregazione delle Suore Adoratrici del Sangue di Cristo.

In tutta Italia e anche nel mondo, sorsero diversi Istituti femminili dedicati al Sangue di Cristo, come le Suore del Preziosissimo Sangue, fondate a Monza da Madre Maria Matilde Bucchi, le Figlie della Carità del Prezioso Sangue, fondate a Pagani (SA) da don Tommaso Fusco. Nel 1822, San Gaspare ottenne dalla Santa Sede il “Nulla osta” per la celebrazione della festa del Preziosissimo Sangue la prima domenica di luglio, ma solo all’interno della congregazione di S. Gaspare.

Pio IX la fissò al primo luglio, e Pio XI la elevò a solennità nell’aprile 1934, a ricordo del XIX centenario della Redenzione.

Paolo VI poi, abbinò questa festa a quella del Corpus Domini, creando però malcontento tra i devoti e gli istituti religiosi dedicati al Sangue di Cristo. Concesse allora il diritto di celebrare la festa il primo luglio, con liturgia di solennità.

La XXII Assemblea plenaria dell’UISG si è celebrata a Roma dal 2 al 6 maggio u.s. Dopo l’attesa, causata dalla pandemia, l’esperienza interculturale e intercongregazionale dell’assemblea ha visto la partecipazione di 700 superiore generali in modalità presenziale e 120 on-line. Un’opportunità grandiosa di ascolto profondo e condivisione per crescere come realtà globale e rafforzare la rete che la UISG sta favorendo tra le diverse Congregazioni. La XXII Assemblea plenaria dell’UISG si è celebrata a Roma dal 2 al 6 maggio u.s. Dopo l’attesa, causata dalla pandemia, l’esperienza interculturale e intercongregazionale dell’assemblea ha visto la partecipazione di 700 superiore generali in modalità presenziale e 120 on-line. Un’opportunità grandiosa di ascolto profondo e condivisione per crescere come realtà globale e rafforzare la rete che la UISG sta favorendo tra le diverse Congregazioni. Sono stati giorni benedetti, dove abbiamo sperimentato un forte senso di comunione tra noi, un tempo molto intenso e significativo per crescere insieme e continuare a guardare al futuro con fiducia e speranza.Il tema, molto interessante e significativo: Abbracciare la vulnerabilità nel cammino sinodale, ci ha permesso di condividere su argomenti attuali che toccano la nostra vita, quella delle Congregazioni e del mondo.In questo tempo storico così inedito, dove non mancano le sfide e le difficoltà, per noi, Superiore Generali, è stato molto importante avere uno spazio di condivisione delle nostre vulnerabilità e dei limiti che stiamo affrontando, ma anche continuare a maturare una visione comune per essere presenza profetica nella Chiesa e nel mondo.Non siamo ancora uscite dalla pandemia e ci troviamo minacciate da una guerra che ha un impatto mondiale. In questi tempi così incerti e bui, l’Assemblea Plenaria ha portato nuove luci aiutandoci a leggere le vicende globali, che hanno reso la fragilità ancora più evidente, come opportunità e trasformazione. La vita religiosa oggi è vulnerabile. Stiamo attraversando un cambiamento epocale, un processo di trasformazione collettiva e mondiale, e c’è bisogno di accogliere la fragilità, come “una realtà a cui Dio ci chiama”.  In una prospettiva sinodale, quando abbracciamo la fragilità siamo rafforzate per sostenerci a vicenda e camminare insieme. Durante le sessioni di lavoro, abbiamo approfondito le tre parole chiave del tema:- ABBRACCIARE: come impegno e chiamata ad un’accoglienza tenera della nostra e altrui vulnerabilità. Avvicinarci alle ferite e farle nostre con rispetto e ascolto profondo. L’abbraccio è sinonimo di cura, coinvolgimento, presa in carico, nello spirito di una fraternità universale che desideriamo vivere, in forza del Vangelo, per essere presenza profetica nel mondo. L’abbraccio diventa allora sinonimo di ascolto di ciò che le nostre congregazioni e tante persone colpite da questa pandemia sentono per essere sorelle e fratelli totalmente rinati.- “VULNERABILITÀ”: è intesa come aspetto comune a tutti noi, religiose e umanità. Riconoscere la nostra vulnerabilità e riconciliarci con essa, accettando i limiti, personali e istituzionali, ci permette di crescere come donne consacrate aperte alla condivisione e disponibili a camminare con gli altri.Siamo creature vulnerabili e fragili: bisognose le une delle altre, consapevoli che il paradosso della fragilità è che quando la abbracciamo, ci rafforziamo sostenendoci a vicenda.La vulnerabilità ci rende umili, capaci di fare spazio all’altro, pronte ad un’ospitalità generativa.- CAMMINI SINODALI: la sinodalità è la via e l’orizzonte della Chiesa: una visione, una pedagogia che ci rende una comunità ecclesiale al servizio dell’annuncio del Vangelo che include tutti, soprattutto coloro che sono esclusi, non ascoltati, i senza voce. Aprirsi a cammini sinodali significa coltivare la comunione in cui Cristo è il centro, la via, la verità e la vita.
La sinodalità ci indica un modo di vivere e di agire che ci definisce come comunità nel suo desiderio di camminare con gli altri. è la natura della Chiesa, della vita consacrata! Siamo chiamate a riaccendere la passione per la vita consacrata e a crescere nel senso di appartenenza per poter condividere con tutti la ricchezza del carisma.La sinodalità ci indica un modo di vivere e di agire che ci definisce come comunità nel suo desiderio di camminare con gli altri. è la natura della Chiesa, della vita consacrata! Siamo chiamate a riaccendere la passione per la vita consacrata e a crescere nel senso di appartenenza per poter condividere con tutti la ricchezza del carisma.L’udienza con Papa Francesco ha completato potentemente la riflessione. Egli ci ha incoraggiate nella nostra debolezza ricordandoci della fiducia che Dio ripone in noi. La Chiesa impara dal suo Maestro che per poter dare la sua vita servendo gli altri, è invitata a riconoscere e ad accogliere la propria fragilità e, da lì, a inchinarsi davanti alla fragilità degli altri. In questa prospettiva, la raccomandazione è vivere, autorità come servizio.Il Papa non ha esitato a considerare gli aspetti di fragilità legati alla vita consacrata e alle vocazioni religiose - ridotta rilevanza dei numeri, delle opere e della rilevanza sociale, degli abbandoni - ma assume e invita uno sguardo e uno slancio positivi. Ci ha anche incoraggiato a cercare modi per partecipare pienamente al processo sinodale e invitare altri a farlo nelle loro parrocchie locali e nelle loro comunità e organizzazioni.Ogni sfida, per noi, donne consacrate, è una chiamata a camminare insieme su un cammino sinodale, condividendo e ascoltando profondamente la nostra fede, il nostro modo di vivere, le nostre speranze e i nostri sogni.Con tutta la vita religiosa desideriamo continuare ad annunciare la gioia del Vangelo attraverso la condivisione della missione comune nella Chiesa.Continuiamo il nostro cammino con gioia e speranza certe della presenza dello Spirito che agisce e trasforma.

Sr Nadia Coppa, ASC
Superiora Generale

"Per me è una grande gioia accogliere questa chiamata. Sono molto grata per il cammino che, come Superiore, abbiamo fatto insieme in questi anni. Ed è sulla scia dei passi già avviati che continueremo a camminare insieme come donne consacrate,  per essere, nella Chiesa, un segno di speranza e di vita condivisa.  
La nostra missione è fare in modo che la vulnerabilità diventi un'opportunità per abbracciare l’umanità ferita, accoglierci vicendevolmente e camminare insieme: questo è ciò che la Chiesa ci chiede e quello che il mondo desidera vedere da noi religiose."

Sr Nadia Coppa, ASC




Sr Nadia


È
 Superiora Generale delle Adoratrici del Sangue di Cristo dal 2017

Sr. Nadia Coppa nasce il 21 Gennaio 1973 ed è Superiora Generale delle Adoratrici del Sangue di Cristo dal 2017, congregazione il cui carisma si concentra sulla carità verso Dio e verso il prossimo, soprattutto in favore dei poveri, degli oppressi e degli emarginati.

Si laurea in Psicopedagogia presso la Facoltà di Scienze della Formazione dell’Università degli Studi di Firenze e consegue due master: in psicomotricità e sulle dipendenze patologiche oltre che una ulteriore laurea in Scienze Religiose. 

Ha lavorato come educatrice nel settore del recupero per i tossicodipendenti e alcolisti a Pisa, come psicopedagogista e nell’ambito dell’aiuto alle donne abusate ricoprendo il ruolo di coordinatrice dell’equipe di lavoro in un centro di Livorno.
E’ è stata inoltre formatrice umana e spirituale per laici ed ha esercitato counseling per le donne in difficoltà.

Ha inoltre svolto numerosi servizi interni alla Congregazione delle Adoratrici del Sangue di Cristo: è stata Coordinatrice e delegata della Zona Nord della Provincia Italiana, Consigliera Generale, Economa Generale oltre che Superiora Generale.
È stata eletta Presidente della UISG il 10 Maggio 2022.





Fonte: Eletto il Consiglio e la Presidente UISG,
in UISG, 10 maggio 2022

Domenica, 17 Aprile 2022 14:41

Buona Pasqua

I nostri Auguri per una Pasqua di Speranza e di Pace
Mercoledì, 30 Marzo 2022 09:57

Il dono del Sangue per la Pace

Benvenute a questo momento di preghiera che è stato promosso come momento di forte comunione all’interno della Congregazione per invocare il dono della pace e per pregare per questo nostro mondo lacerato e diviso.
Ringrazio subito le sorelle del CIS (Patrizia, Rani, Elisabeth), la disponibilità delle interpreti… e soprattutto ciascuna di voi per aver scelto di essere qui… per intercedere e invocare la potenza del Sangue di Cristo… sangue profuso nelle vittime della guerra e in ogni forma di violenza.
La guerra in Ucraina sta colpendo, inevitabilmente, tutti noi. Un conflitto sanguinoso. Un attacco insensato contro un popolo ora vittima di pesanti bombardamenti.
Stiamo assistendo attonite e impotenti ad una guerra assurda che si è scatenata in maniera devastante.  Ogni giorno scorrono davanti ai nostri occhi immagini agghiaccianti che ci toccano potentemente e ci fanno toccare con mano la fragilità dei nostri sistemi sociali e la vulnerabilità della pace.
La guerra è sempre una sconfitta per l’essere umano e non ci sono mai motivi validi per legittimare la violenza. È veramente triste vedere uomini, donne, bambini, anziani lacerati da tanta sofferenza causata da scelte calcolate attentamente per destabilizzare l’umanità e sviluppate con tanta freddezza e prepotenza.
I giorni stanno passando da quel 24 febbraio… e sembra che non ci siano strade per cessare l’uso delle armi e avviare processi di dialogo e di pace. Un conflitto che permane e sembra impossibile fermare.
Riconosciamo che l’unico conflitto che va sostenuto e auspicato con forza, in questo punto, è il conflitto delle coscienze inquiete che cercano la pace. Dobbiamo interrogarci seriamente… dobbiamo sensibilizzarci, non dare mai nulla per scontato e chiederci sempre, prima di puntare il dito, se il male esiste anche perché lo abbiamo reso possibile, perché troppo spesso ci siamo voltati dall’altra parte inerti o indifferenti, alimentando sistemi ingiusti.
L’inaccettabile invasione di Putin all’Ucraina nasce da una ‘pace armata’: da conflitti economici, politici…
Stasera, insieme pregheremo per la pace… tante sono e in parte ancora sono le guerre nel mondo.
Le guerre resistono e creano sempre vittime… non ci sono mai vincitori… tutti siamo perdenti. Le guerre lasciano immutata nel tempo la situazione per i civili, che continuano a essere le vere vittime dei conflitti.
Come Adoratrici del Sangue di Cristo dobbiamo avvertire l’urgenza di impetrare la pace, ma anche impegnarci e porre gesti quotidiani a favore della pace. Non basta protestare contro l’atto di forza russo e mostrare solidarietà verso il popolo ucraino, ingiustamente aggredito, ma dobbiamo contribuire a costruire le condizioni per una pace non armata, non basata su interessi economici, ma su un’etica globale della condivisione, della corresponsabilità, della fraternità.
Non c’è pace senza giustizia… non c’è vita senza coscienze inquiete, desiderose di pace e in costante e fecondo conflitto con sistemi ingiusti che alimentano le divisioni e il potere dei più forti.
Mi piace richiamare, stasera, alcuni passaggi dell’enciclica “Pacem in Terris” nella quale san Giovanni XXIII scongiura l’umanità “soprattutto coloro che sono investiti di responsabilità pubbliche, a non risparmiare fatiche per imprimere alle cose un corso ragionevole ed umano”, in modo che venga rimosso il drammatico rischio di una guerra nucleare.
“Facciano tutto ciò che è in loro potere – continua Roncalli - per salvare la pace: così eviteranno al mondo gli orrori di una guerra, di cui nessuno può prevedere le spaventevoli conseguenze. [..] Continuino a trattare, a promuovere, favorire, accettare trattative, ad ogni livello e in ogni tempo, è norma di saggezza e prudenza, che attira le benedizioni del Cielo e della terra».
Con Santa Maria De Mattias, vogliamo, anche noi, collaborare con Cristo alla redenzione dell’umanità … donare la nostra vita per riconciliare la terra con il Cielo.
“La pace in terra, anelito profondo degli esseri umani di tutti i tempi, può venire instaurata e consolidata solo nel pieno rispetto dell’ordine stabilito da Dio”. 
Cristo ha versato il suo sangue per ristabilire questo ordine nuovo… un bell’ordine che si è conquistato a caro prezzo… versando tutto il suo Sangue.
In questo Fiume di Misericordia non troviamo quella pace che dobbiamo cercare e costruire in noi e intorno a noi.
Con questa preghiera per la pace, desideriamo renderci vicine, con la forza dell’intercessione al popolo ucraino, a tutte le vittime di questa guerra… a coloro che si stanno adoperando per favorire il dialogo…
Preghiamo e intercediamo per coloro che soffrono e che stanno lasciando le loro case in preda alla disperazione e in cerca di rifugio.
Ma desideriamo anche esprimere la nostra vicinanza alle ASC in Polonia che si stanno impegnando nell’accoglienza dei profughi, che soffrono per i loro cari in Ucraina… un pensiero alle suore in Bielorussia che si trovano a condividere la sorte di un popolo che non vuole la guerra, ma si trova coinvolto per alleanze politiche…
Invochiamo con forza il Sangue Prezioso di Gesù perché doni la pace, cessino le guerre e si prediliga sempre il dialogo a qualsiasi forma di violenza, abuso e sopraffazione.

Sr. Nadia Coppa, ASC
Superiora Generale

Quezon City, 19 marzo 2022



Articolo web preghiera per la pace
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