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Redazione

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Mercoledì, 23 Ottobre 2019 09:03

Martiri della Fede e della Carità

Dio della vita, fonte della speranza, la violenza nel nostro mondo,
le nostre comunità, le nostre famiglie, anzi, proprio noi stessi
stiamo distruggendo la creazione.
Ferma l’inquietudine in me che è ricerca di sé.
Rinnova in me lo spirito di riverenza, rispetto e riconciliazione.
In unione con il Sangue Preziosissimo di Gesù,
dammi la forza di spezzare il ciclo della violenza comprendendo
che la pace inizia con me, Signore.

Amen.

Per maggiori informazioni
https://www.adoratrici-asc.org/it/chi-siamo/testimoni.html

https://www.adoratrici-asc.org/it/component/k2/item/download/192_fb9aed7bb7b47d9fff3e8f72e4ac919e.html

Prega con le martiri ASC della carità e della fede
https://www.adoratrici-asc.org/it/component/k2/item/download/519_a817ed5613ce34a5aecaa3512a39b0f3.html

Prega con le parole della Venerabile Suor Serafina Cinque, ASC

“Il fuoco appiccato da interessi che distruggono, come quello che recentemente ha devastato
l’Amazzonia, non è quello del Vangelo. Il fuoco di Dio è calore che attira e raccoglie
in unità. Si alimenta con la condivisione, non coi guadagni. Il fuoco divoratore, invece,
divampa quando si vogliono portare avanti solo le proprie idee, fare il proprio gruppo,
bruciare le diversità per omologare tutti e tutto”.
(dall’omelia per l’apertura del Sinodo
per l’Amazzonia)

Per maggiori informazioni
https://www.adoratrici-asc.org/it/chi-siamo/testimoni.html


Prega con le parole della Venerabile Suor Serafina Cinque, ASC
https://www.adoratrici-asc.org/it/component/k2/item/download/517_d91b8fb781ddb059457e94e20c59cd25.html

Lunedì, 21 Ottobre 2019 08:03

Festa di San Gaspare Del Bufalo

San Gaspare innamorato del Vangelo di Cristo
e servitore della voce del Suo sangue;
Come Gesù raccolse il grido di poveri ed oppressi
facendosi fratello, amico e difensore.
Per la sua preghiera, donaci la tua grazia
per vivere nel mondo come lui ha vissuto facendoci voce dei piccoli, degli indifesi
pronti a donare le nostre vite nel servizio per il bene           
del nostro “caro prossimo”.

AUGURI DI SANTITÀ

Venerdì, 18 Ottobre 2019 07:55

A Roma per la canonizzazione di Henry Newman

immagine santi articolo web

La cerimonia di canonizzazione di San John Henry Newman, e di altre quattro sante donne della Chiesa, è ora completata; tuttavia l'esperienza di questo momento speciale si protrae con gratitudine nei cuori di quelli che, come noi ASC, hanno avuto la grazia di partecipare all'evento.
Il nostro entusiasmo è iniziato alla vigilia della celebrazione, quando il gruppo di pellegrini della Newman University è arrivato in Casa Generalizia. Erano davvero stanchi dopo aver trascorso tutto il giorno in giro per Roma, dalla mattina presto, per salire e scendere dai colli, ma hanno resistito bene per partecipare alla messa celebrata in lingua inglese a cui è seguita la cena con le sorelle della comunità internazionale di casa generalizia e le sorelle dell’Amministrazione Generale.
per articolo imm 1
Domenica, per arrivare in Vaticano, siamo usciti di casa di mattina molto presto, solo per scoprire che la linea dell’ autobus era stata cancellata a causa di una manifestazione sportiva che coinvolgeva la nostra zona, quindi abbiamo fatto l'esperienza inaspettata di un giro in metropolitana.
La metropolitana ci ha portati alla stazione vicino alla Cattedrale di San Pietro, dove ci siamo uniti alle migliaia di persone che si dirigevano verso la piazza. Dopo aver attraversato le linee di sicurezza, ci siamo seduti al sole e ci siamo goduti diverse ore di condivisione con le persone che come noi erano lì per partecipare all’evento. Per creare il clima di raccoglimento, poco prima dell'inizio della celebrazione, abbiamo pregato il Rosario ad alta voce, insieme alla folla.
imm 2 articolo web
La cerimonia di santificazione è stata abbastanza semplice. Il cardinale prefetto per la causa dei santi ha chiesto al Santo Padre di accettare i cinque candidati alla canonizzazione e di iscriverli tra i santi. Dopo la recita della Litania dei Santi, Papa Francesco ha pronunciato la semplice formula per la canonizzazione. Il coro ha cantato Alleluia e poi il Gloria con il quale è continuato il rito della Messa. Ad ogni partecipante è stato dato un libretto per seguire la celebrazione eucaristica e per potersi unire al canto gregoriano con il coro. Durante la Comunione, il coro ha cantato l'inno Newman “Lead, Kindly Light” in italiano.
Al termine della cerimonia, il Santo Padre è salito sulla sua Papa mobile e ha fatto il giro della folla due volte, sorridendo e benedicendo i fedeli. È stata la chiusura gioiosa di una grande esperienza.

Sr Gabrielle Rowe
Domenica, 22 Settembre 2019 10:09

50 anni di presenza ASC in Tanzania

Celebrare per fare memoria e continuare il cammino

Se dovessimo raccontare la celebrazione del Giubileo della Regione tanzaniana probabilmente potremmo usare poche, semplici parole che, però, ben riassumono quest’evento: colori, voci, segni, balli e canti e tanto desiderio di partecipare.
Il Giubileo, agli occhi di molti, potrebbe sembrare un evento strettamente “privato” ma ci siamo dovuti ricredere grazie al grande numero di persone arrivate già dal 21 settembre presso la nostra Casa Regionale di Dodoma, Tanzania. Infatti gruppi da Dar Es Salaam, Chibumagwa, Mayoni, Itigi, Morogoro hanno affrontato viaggi di diverse ore per condividere e celebrare con noi questa festa di ringraziamento. Così molta gente si è unita per la messa celebrata all'aperto sotto i tendoni per proteggerci dal sole intenso che anche se forte, non è riuscito a spegnere lo spirito e l’entusiasmo delle tante persone che hanno voluto unirsi alle suore per ringraziarle di tutto il loro servizio e la loro dedizione e dal modo in cui sono stati toccati dalla presenza ASC. 
Emozionante, certamente, è stato anche poter vedere riunite la maggior parte delle Adoratrici tanzaniane, dalle prime pioniere alle ultime professe, fino alle giovani aspiranti, che hanno espresso la loro allegria cantando e ballando insieme con grande emozione. 
La presenza in gran numero dei Missionari del Preziosissimo Sangue ha dato solennità all’evento, richiamando quegli inizi storici che hanno portato la nostra Congregazione in questa terra. Una Chiesa riunita era visibile in maniera evidente anche grazie alla numerosissima presenza di sacerdoti dalle diocese vicine e di tante consacrate di altre congregazioni: segno di fraternità, di vicinanza, di stima ed amicizia.
Toccante, per tutti, é stata la partecipazione, inaspettata, di “mama Marisa”, qui tanto amata e conosciuta, che con evidente emozione, ha ripercorso, seppur brevemente, la sua esperienza in Tanzania, ringraziando Dio e le sorelle per l’accoglienza e il cammino condiviso insieme. 
Anche la partecipazione di p. Mario Dariozzi, C.PP.S. ci ha permesso di compiere un “salto indietro nel tempo”, a 50 anni fa, quando proprio lui, con un camion, andò al porto di Mombasa (Kenya) ad accogliere le quattro missionarie giunte dall’Italia. Un momento toccante di questo storia è stata la presenza di quattro bambine, studentesse della scuola “Tullia ASC” che ci ha permesso di rivivere, durante la messa, il viaggio delle suore sulla nave. Le Adoratrici tanzaniane, attraverso i canti, i simboli e tanto entusiasmo hanno manifestato, un profondo rispetto per il passato ed una sincera gratitudine verso la storia. 
Il motivo della gratitudine però non riguarda solo i 50 anni di presenza ASC in Tanzania, ma un vero “doppio giubileo”, per i 25 anni di consacrazione religiosa di suor Josephina Paul, Superiora Regionale pro-tempore della Tanzania. 
Importante è quello che ci ha ricordato il vescovo di Dodoma, mons. Beatus Kinyaiya, che ha presieduto la celebrazione, durante la sua omelia: “un Giubileo religioso certamente è un motivo di gioia ed orgoglio, tempo di gratitudine e di grazia, ma allo stesso tempo è momento di verifica per progredire nel cammino di fede alla sequela di Gesù Cristo”.
Sr Dani Brought, a nome di sr Nadia Coppa, Superiora Generale della Congregazione delle Adoratrici del Sangue di Cristo e di tutta l’Amministrazione Generale, ha espresso gratitudine al Signore a nome della Congregazione alle consorelle che hanno accolto il seme del carisma, oggi diventato un albero con frutti abbondanti, condividendo come l’oggi sia un tempo di contemplazione delle opera di redenzione, frutto dell’ascolto del “grido del Sangue” a cui tutte ASC in Tanzania hanno risposto con fedeltà nel corso di questi anni.
La celebrazione é continuata sino a sera, dopo la condivisione di un delizioso pasto, con le presentazioni di tutti i gruppi che hanno preso parte alla giornata, per esprimere la gioia e la gratitudine alle suore per il loro servizio dedito al “caro prossimo.”

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La regione Tanzania celebra i 50 anni di presenza nel paese.

Una richiesta di aiuto da parte dell’allora vescovo di Dodoma, l’italiano mons. Anthony Jeremiah Pesce C.P., aveva portato i Missionari del Preziosissimo Sangue in Tanzania; due anni dopo anche le Suore Adoratrici del Sangue di Cristo hanno risposto al “grido del Sangue” che le chiamava a servire i più poveri in terra tanzaniana.
foto 1 missionari
Era il 22 novembre del 1969 quando suor Romana Sacchetti, suor Delfina Gnerre, suor Nicolina Scattaglia e suor Angelina Palmigiani giunsero a Manyoni, nel cuore della Tanzania.

Il viaggio probabilmente non sarà stato il più confortevole: le nostre consorelle viaggiarono ben un mese a bordo della nave partita dal porto Brindisi con direzione Mombasa (Kenya) per raggiungere poi la Tanzania.
foto 2 ASC

La missione aveva come scopo principale e primario annunciare “ai poveri la lieta notizia della salvezza”, prendendosi cura dei malati, tanto gli adulti quanto i bambini, educando le donne in particolare al valore della vita. Importante fu il lavoro sul piano igienico e nutrizionale, per abbattere il numero di malattie, anche “banali”, che spesso erano causa di morte.
foto 3 ospedalifoto 3 scuolaSebbene la “base” delle Adoratrici fosse Manyoni, le suore servivano la popolazione anche nei villaggi e nelle zone più rurali, raggiungendo questi luoghi spesso con mezzi di fortuna. La presenza delle consorelle nei luoghi più lontani permise ben presto di iniziare ad annunciare quell’Amore “adorante e redentivo” che le aveva spinte a solcare l’oceano. Certamente non si trattava di una catechesi “organizzata” ma piuttosto di piantare piccoli “semi” che un giorno avrebbero portato frutto.
Le prime missionarie affrontarono con coraggio i tanti disagi a cui non erano abituate, ma misero a disposizione le loro giovani energie e si consumarono donandosi totalmente, ricevendo in cambio tanta gioia.
Probabilmente i “racconti” di missione che raramente giungevano in Italia erano così ispiranti che ben presto altre Adoratrici raggiunsero il “paese dalla terra rossa”, in gruppi e moment diversi, per unirsi alla missione di evangelizzazione nei vari ministeri.
foto 4 collage fotoLo stile di vita, il carisma e la gioia delle Sorelle non coinvolsero però solamente le italiane “lontane”, ma ben presto tante ragazze tanzaniane iniziarono a chiedere di poter condividere questa spiritualità e questo servizio, così nel 1982 le suore accolsero le prime tre giovani che professarono nel 1990 i Primi Voti e la loro fedeltà al Signore tra le Adoratrici del Sangue di Cristo.
Oggi il seme che tanti anni prima, le missionarie italiane, avevano piantato ha portato frutto e abbondantemente.
foto 5 suore ASC tanzania
Il cammino è stato lungo ed impegnativo, le suore tanzaniane sono state accompagnate dall’amorosa cura delle “sorelle maggiori” italiane per ben 25 anni, fino al 1994 quando il numero delle Consorelle e la loro formazione hanno permesso di erigere la Fondazione tanzaniana, che nel 2011 è diventata Regione.
Le Adoratrici del Sangue di Cristo della Tanzania sono oggi una realtà consolidata ed autonoma. La Regione tanzaniana conta ben 72 Adoratrici di Voti Perpetui, 15 di Voti Temporanei, distribuite in 12 comunità di cui una in Italia (a Cesena) ed una in Mozambico e numerose vocazioni, .
Le consorelle sono ormai impegnate nel campo dell’educazione con scuole primarie e secondarie, nella catechesi nelle parrocchie e nella cura dei malati nei dispensari, negli ospedali con una particolare attenzione verso i bambini orfani malati di AIDS, con un programma di terapia e profilassi esteso oggi anche alle mamme e alle famiglie, presso il “Villaggio della Speranza”, in Dodoma.
Salendo su quella nave, probabilmente, le Consorelle non immaginavano minimamente quello che oggi, grazie a Dio, noi possiamo contemplare: quel farsi dono, senza misura, al “caro prossimo” continua ad essere un albero fecondo dovunque venga piantato.
In questo giorno di festa rendiamo grazie a Dio, per questi 50 anni di storia, servizio e donazione e per il futuro che Dio ci riserva.

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