Stampa questa pagina
Mercoledì, 03 Novembre 2021 09:18

Ingresso al Noviziato

Sabato 2 ottobre,  giorno in cui la Chiesa celebra la festa degli Angeli custodi, cinque giovani donne,  Agnes, Pia, Marika, Anjelister, Reshma, sono state accolte formalmente a iniziare l’anno di noviziato canonico, secondo la Costituzione delle Adoratrici del Sangue di Cristo.
Le tre sorelle tanzaniane, in Italia già dallo scorso gennaio, insieme all’italiana e a quella indiana, dopo aver atteso a lungo questo momento a causa dei disagi creati dalla pandemia, hanno finalmente visto realizzarsi il desiderio maturato per lungo tempo. Alla celebrazione erano presenti i membri dell’Amministrazione Generale, la comunità formativa,  la Superiora regionale e alcune consigliere della regione Italia che, in rappresentanza delle Superiori regionali della Tanzania e dell’India, hanno accolto le neo novizie sr Melania, Shirima e sr Salamma Vazhayil. La celebrazione è stata curata con i canti curati dalle novizie le quali, alla fine, attraverso la  rappresentazione della chiamata dei dodici apostoli, hanno offerto una riflessione e un messaggio evangelico sul dono della chiamata. Anche Sr Nadia, commentando il passo della vocazione di Samuele scelto per  la celebrazione del rito, ha parlato della bellezza e del mistero della vocazione. Le sue parole sono state intense e profonde: “Il brano ci presenta molto bene la dinamica del nostro incontro con il Signore, il mistero della vocazione che è dono e mistero. Samuele si trovava nel tempio: luogo della presenza di Dio; Dio chiama Samuele nella notte; la notte è il luogo del silenzio. Per cercare il volto di Dio occorre andare nel silenzio, trovare il silenzio. Creare lo spazio interiore, ritirarci per accogliere il Mistero della Parola che ci interpella. Dio chiama Samuele per nome: Dio conosce il nostro nome. Noi non siamo al mondo per caso. La cosa più bella, ma anche la più difficile, la più impegnativa è quella di scoprire la propria vocazione. Eli, il sacerdote, è la guida di Samuele. Dobbiamo anche noi farci aiutare, lasciarci accompagnare nell’accogliere il Signore. Eli è anche il nostro trovarci insieme, in una vita di fraternità  bella,  perché la vita in comunità ci aiuta a capire la chiamata di Dio e la risposta che dobbiamo dare. “Parla, o Signore, che il tuo servo ti ascolta”.  Dobbiamo imparare ad ascoltare e a non lasciar cadere nessuna Parola del Signore. Da ragazzo che ascolta, Samuele diventa uomo che annuncia, prima a Eli, poi a tutto Israele. Il Signore non ci parla solo per la nostra consolazione, ma per invitarci a collaborare con Gesù all’opera redentiva.
La nostra vita è profezia per il Regno se vivremo il Vangelo cercando di incarnare gli atteggiamenti e i sentimenti di Gesù.
Siamo chiamate per chiamare, evangelizzate per evangelizzare, consolate per consolare. L’essere missionarie è costitutivo di ogni vocazione e della nostra vocazione di Adoratrici apostole nella Chiesa”.
Alla celebrazione hanno partecipato in via telematica con gioia ed entusiasmo tredici comunità. A seguire c’è stato il pranzo, che rappresenta sempre un momento di unione e confronto, durante il quale la comunità ha intonato festosi canti e consegnato i doni alle novizie. Ognuna ha ricevuto un’ icona degli Arcangeli, come simbolo del  cammino di conoscenza del Signore, e di innamoramento, affinché questo tempo di grazia del noviziato possa diventare segno profetico dell’amore del Figlio di Dio per il mondo.

ingresso al noviziato articolo Web

Sr Maria Grazia Boccamazzo