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Lunedì, 15 Marzo 2021 11:05

IV settimana - Fraternità: sognare insieme - «Le sue opere sono state fatte in Dio» (Gv 3,21)

Il nostro sguardo in questa quarta domenica di quaresima è rivolto a Gesù sulla croce nel momento supremo del suo amore per tutta l'umanità. Guardando a lui e credendo in lui  noi siamo salvi.
Il brano evangelico proposto dalla liturgia è tratto dal dialogo tra Gesù e Nicodemo e ci rivela qualcosa di grandioso. Gesù dice Dio ha tanto amato il mondo da dare il suo Figlio unigenito, perché chiunque crede non vada perduto ma abbia la vita eterna. Dio ha tanto amato il mondo: l'ho amato "tanto", in una maniera così grande che non ce n'è una maggiore. Ecco l'infinito, l'immenso amore di Dio per il mondo, per l'umanità, per ciascuno di noi. Continua ancora Gesù: Dio non ha mandato il Figlio del mondo per condannare il mondo ma perché il mondo sia salvato per mezzo di lui. Dio non condanna, Dio ama, Dio soffre, Dio salva. C'è qui qualcosa di importante da imparare: a noi viene normale condannare, puntare il dito, evidenziare le cose negative, sui drammi, sui peccati. Dio ama il mondo così come è, proprio perché è nel peccato, viene per salvarlo. Il Figlio crocifisso è la luce, è la verità, è la vittoria sulle tenebre e sul peccato. Di fronte a Lui dobbiamo fare una scelta perché Egli è la via, la verità e la vita. E il Crocifisso è il segno credibile che una esistenza donata ha valore sempre, persino oltre la morte.
Dio ama il mondo, lo ama infinitamente. Credere nella Luce è scegliere la vita, quella eterna, cioè piena, divina, traboccante.
Per questo tempo inedito è di ampio respiro il desiderio di Papa Francesco « far rinascere tra tutti un’aspirazione mondiale alla fraternità per sognare insieme e rendere la vita una bella avventura» (Ft 9).
Gesù è venuto nel mondo, ha dato la sua vita perché si potesse realizzare questo sogno di unità: la fraternità, questo sogno d’amore per l’intera umanità.
La vita in comune è l’espressione di bellezza, è una realtà che ci tocca e ci forma profondamente. Nessuno può aprirsi all’esistenza da solo e ogni persona che incontriamo ci aiuta sempre a conseguire l’obiettivo della nostra crescita interiore. Abbiamo bisogno «di una comunità che ci sostenga- dice il Santo Padre -  che ci aiuti e nella quale ci aiutiamo a vicenda a guardare avanti, a sognare insieme».  
Gesù ha chiamato ciascuno di noi a condividere questo sogno di unità, ad essere artigiane di comunione, pronte a pagare un prezzo, un costo con la nostra vita, ad essere  uomini e donne di fede che affermano che la fraternità è determinata da una familiarità fondata sull’accoglienza della volontà di Dio nel dono incondizionato di noi stessi. Voglio chiedermi:

  • Cosa apprezzo della fraternità che vivo e che è costata la vita di Gesù? Come mi aiuta nel ricercare la volontà di Dio?

Il Signore ci doni la grazia di credere all’Amore per amare le nostre fraternità cercando sempre di rispondere alla volontà del Padre.