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Giovedì, 06 Aprile 2023 08:17

Responsabili davanti al dolore

“La tragedia di Cutro ci ricorda che la situazione dei migranti e dei rifugiati“La tragedia di Cutro ci ricorda che la situazione dei migranti e dei rifugiati è responsabilità di tutti.”

Desidero esprimere, a nome dell’Unione Internazionale delle Superiore Generali, il profondo dolore per quanto sta accadendo in questi giorni in Italia, a seguito del naufragio di migranti avvenuto a Steccato di Cutro (Crotone) lo scorso 26 febbraio. Ogni giorno assistiamo ad immagini terribili che ci addolorano e che suscitano emozioni contrastanti. Lo sdegno nel vedere il numero delle vittime che cresce inesorabilmente, la commozione e l’indignazione per la morte di uomini, donne, bambini innocenti è grande, mentre la generosità dei soccorritori e la testimonianza delle persone del posto edifica e incoraggia a stare sempre dalla parte dell’altro. Insieme alle polemiche per ciò che avrebbe potuto essere andato diversamente, ci si interroga sul valore dell’esistenza, dell’accoglienza e della solidarietà, mentre Papa Francesco continua a richiamare tutti alla fraternità come valore fondante della vera umanità. Siamo bombardati da opinioni intanto continuano i soccorsi in mare di imbarcazioni a rischio di centinaia di uomini e donne che cercano di raggiungere le sponde dell’Italia laddove i centri di prima accoglienza, stipati, sono incapaci di dare risposte adeguate ad un fenomeno migratorio senza precedenti. I dati, che ci vengono forniti, ci informano che tra gennaio e febbraio gli arrivi sono raddoppiati e per arginare i crescenti flussi le politiche stanno trovando tante strategie tra polemiche e ricerche di responsabilità.
In questo quadro sociale, l’Unione Internazionale delle Superiore Generali intende esprimere il proprio rammarico per quanto sta avvenendo consapevoli che stiamo parlando di persone, di volti, di storie… di nostri Fratelli e Sorelle, che, in cerca di un domani, si consegnano al mare sperando in un futuro migliore. In questo quadro sociale, l’Unione Internazionale delle Superiore Generali intende esprimere il proprio rammarico per quanto sta avvenendo consapevoli che stiamo parlando di persone, di volti, di storie… di nostri Fratelli e Sorelle, che, in cerca di un domani, si consegnano al mare sperando in un futuro migliore. 
La morte che si consuma nelle acque del Mediterraneo ci addolora moltissimo. Le vittime che hanno perso la loro vita in mare e, insieme con loro hanno visto annegare i loro diritti umani e distrutta la loro speranza, non può lasciarci attoniti. Abbiamo già, in altre occasioni, speso parole. Ora è il giunto il tempo. Il loro grido non può lasciarci più indifferenti. Vogliamo far sentire la loro disperazione ed essere voce del loro dolore e della loro dignità ferita, mortificata e annientata. Non è possibile continuare a tollerare drammi umanitari di questa portata. Le leggi e le politiche economiche che dimenticano i diritti umani, che condannano le persone alla miseria non possono più essere tollerate. Questa tragedia ci ricorda che la situazione dei migranti e dei rifugiati è responsabilità di tutti. Chiediamo alle istituzioni governative nazionali ed europee, di “scegliere la vita” (cfr Dt 30,19) indicando vie responsabili e umani, di sostegno e di aiuto, concordando corridoi umanitari, promuovendo l’equità come principio di giustizia sociale, base della pace e dell’amicizia tra i popoli. Non possiamo dimenticare che la storia sacra è intrisa di esodi e accoglienze. Mentre chiediamo al Signore un cuore compassionevole, capace di autentica pietà e contrito per quanto, a causa della responsabilità umana è accaduto ancora una volta, imploriamo che ci doni la forza di comprendere la via per intervenire, per non assuefarci a queste immagini, per stare dalla parte dei deboli e per riconoscere il valore dell’altro. La vita è preziosa, è dono di Dio, vale il Sangue di Cristo sempre e comunque. A noi viene chiesto l’impegno e la custodia di un bene prezioso per tutti.

Sr Nadia Coppa, ASC - Presidente UISG
Roma, 11 marzo 2023

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